Perturbato o il flusso di cassa scontato?

27.03.2019
Author wevalue AG

Digitalizzazione e valutazione aziendale

La digitalizzazione conosce vincitori e vinti. Le aziende tradizionali si trovano sotto gli zoccoli di giovani e apprezzati “unicorni”. I rischi e le opportunità sono in crescita e l’imprevisto deve essere previsto. Questo ha anche un impatto sulle valutazioni aziendali.

Il fatto che la digitalizzazione cambierà molte cose è attualmente il racconto comune di ogni seminario, documento tecnico o discorso di Capodanno. Tuttavia, le opinioni divergono sul “cosa” e sul “quando”. Diventare e rimanere “digitali” richiede investimenti il cui ritorno sull’investimento (ROI) rimane spesso vago. Questa incertezza è in realtà un veleno per una valutazione aziendale che si basa su flussi di cassa prevedibili, strutture di capitale fisso e “stato stazionario”. Tuttavia, come per qualsiasi veleno, tutto dipende dalla dose. La digitalizzazione non rende superflua la valutazione di un’azienda, ma gli approcci tradizionali dovrebbero essere riconsiderati.

Strumenti invece di intuizione

Sia digitale che analogico: Le società continueranno ad essere interpretate dalla dottrina come una fonte di reddito e il loro valore sarà determinato dalle eccedenze finanziarie che spettano all’investitore. E fondamentalmente, la valutazione dell’attività è abbastanza semplice; richiede un numero (flusso di cassa), un tempo (tempo di pianificazione) e un tasso di interesse (costo del capitale). Anche se questo si presenta sotto diverse forme (ad es. DCF o modelli o multipli del valore reddituale capitalizzato), dietro di esso c’è sempre lo stesso calcolo.

Con la digitalizzazione, le immobilizzazioni materiali delle imprese diventano sempre meno rilevanti ai fini della valutazione. I metodi orientati alle sostanze – come il metodo del praticante – vengono emarginati. Poiché i diversi metodi di performance futura devono portare agli stessi risultati con gli stessi presupposti, la questione del metodo di valutazione appropriato è in ultima analisi solo una questione di presentazione preferenziale in ogni caso.

Per gli estranei, le discussioni su questi presupposti a volte assomigliano al “voodoo”. In realtà, però, c’è un ampio consenso su ciò che è comune. Dopo tutto, le professioni in Germania, Austria e, più recentemente, Svizzera hanno creato degli standard che forniscono un quadro stabile per le valutazioni aziendali.

Quindi, in futuro, la valutazione delle imprese non sarà né arte né scienza, ma un mestiere. Questo non richiede intuizione, ma esperienza e buoni strumenti. Gli strumenti di valutazione digitale al di là di Excel acquisteranno quindi sempre più importanza. In questo modo i valutatori saranno sollevati da un lavoro di modellazione che richiede tempo e che richiede errori, lasciando più tempo per le attività effettivamente preziose nel senso letterale del termine: L’analisi del modello di business, l’individuazione dei driver di valore e il pensiero in scenari.

Leggi qui l’articolo completo della rivista specializzata rechnungswesen & controlling 4|2018 (in tedesco).

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