Caratteristiche speciali della valutazione delle microimprese

08.10.2021
Author wevalue AG

Molte domande – alcune risposte

Le emozioni corrono alte e i budget bassi quando si valutano le micro-imprese e le imprese individuali. Ma anche qui, l’approccio deve essere serio e appropriato, e i risultati devono essere difendibili. Questo articolo affronta le domande essenziali e fornisce delle risposte.

Introduzione

Le micro o piccole imprese sono la forma più comune di PMI in Svizzera: quasi il 90% di tutte le imprese impiegano meno di 10 persone. Quando si valutano aziende di queste dimensioni, le emozioni sono spesso più grandi dei budget disponibili. Le trattative sul prezzo sostituiscono rapidamente qualsiasi discussione metodica sulla valutazione dell’azienda.

Tuttavia, la “determinazione del prezzo” piuttosto che la “valutazione” serve solo alle parti se sono d’accordo o devono essere d’accordo, come nel caso di una vendita reale. La situazione è diversa nel caso di occasioni di valutazione dominate: In caso di divorzio o di controversie sull’eredità, si deve trovare un accordo equo anche per le parti che si trovano di fronte a lunghezze diverse di picchi.

In queste valutazioni richieste dalla legge, si tratta quasi sempre di stimare un “valore di mercato”. Secondo la Corte suprema federale, questo è “il valore che potrebbe normalmente essere raggiunto nel corso di una vendita nel corso ordinario degli affari”. Il fattore decisivo è quindi un approccio tecnico o giuridico-oggettivo e non un approccio soggettivo-economico”. Quindi, si deve ipotizzare un’area di accordo, si deve simulare una determinazione del prezzo.

I fiduciari e i consulenti agiscono spesso come arbitri in questo caso e si suppone che stimino un valore mediato tra le due parti (valore di arbitraggio). Questo deve essere fatto in modo imparziale e quindi senza prendere in considerazione le circostanze personali concrete, cioè soggettive. Le supposizioni sono quindi necessarie. Nella teoria della valutazione questo è chiamato anche valutazione oggettivante. Questo è così interessante e stimolante perché qui “si attinge all’intera … tastiera della conoscenza scientifica” (cfr. Wollny, 2018, p. 54). Questo a volte porta all’irritazione nel mondo delle PMI che lavorano in modo pragmatico.

Nel seguito, gli autori partono dall’ideale della stima legalmente richiesta del valore di mercato di una microimpresa gestita come ditta individuale, per esempio in caso di divorzio. In questa situazione, bisogna trovare risposte il più possibile difendibili e a prova di tribunale per tutte le domande. Le semplificazioni e le scorciatoie per i casi di applicazione divergenti saranno poi trovate dalla pratica di valutazione da sola. Metodologicamente, gli autori assumono la migliore pratica, cioè una valutazione con un metodo DCF. Naturalmente, questo non esclude altri metodi – il metodo del praticante o i multipli. Tuttavia, gli autori sono convinti che una valutazione trasparente e quindi anche comunicabile si ottiene meglio con un metodo DCF. Se si utilizzano altri metodi, deve comunque essere possibile rispondere alle domande poste.

Leggi l’articolo completo da EXPERT FOCUS ottobre|2021 (in tedesco) qui.

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