Posso averne ancora un po’?
Teoria e pratica dei premi e degli sconti nella valutazione delle PMI.
Nelle valutazioni aziendali, la pratica discute principalmente il numeratore, la teoria il denominatore. In teoria, i rischi sono da considerare principalmente nelle eccedenze finanziarie. In pratica, dominano i supplementi “sotto la linea”, cioè sul tasso d’interesse. Ciò vale in particolare per la valutazione delle PMI.
Le PMI sono oggetti di valutazione speciali: Il loro successo dipende dai proprietari, le azioni non possono essere vendute facilmente e il rischio di insolvenza è relativamente alto. Queste differenze rispetto all’oggetto standard della teoria della valutazione, ossia un investimento che può essere venduto in qualsiasi momento in una società indipendente dai proprietari e che ha una vita illimitata, devono essere prese in considerazione nella valutazione.
Matematicamente, questo può essere fatto quando si pianificano le eccedenze finanziarie – cioè “sopra la linea” – o quando si attualizzano – cioè “sotto la linea”. È preferibile, perché è trasparente e conforme al modello, modellare le specifiche nel numeratore. Più semplice – ma meno fondato e quindi controverso – è un corrispondente sovrapprezzo sul tasso di sconto o uno sconto complessivo sul valore dell’impresa o dell’azione.
La pratica della valutazione prende generalmente la via più semplice con un riferimento pragmatico ma circolare all’esercizio pratico. Ciò è poco appariscente quando si tratta di calcolare valori aziendali soggettivi nell’ambito della funzione di consulenza. Se invece è richiesta una valutazione oggettiva, ogni ipotesi e ogni fase della valutazione deve essere comprensibile e, in ultima analisi, difendibile. Un riferimento alla pratica aiuta in questo caso solo se è anche teoricamente supportato e verificabile empiricamente o non sembra stravagante. Nelle valutazioni aziendali, e soprattutto nell’attuale situazione di mercato, non sempre è possibile avere entrambe le cose, ovvero un modello teorico coerente e la sua conferma empirica.
Siamo consapevoli del fatto che la teoria della valutazione è critica nei confronti dei markup e dei markdown. In questo lavoro gli autori non saranno in grado di fornire la teoria che finora è mancata. Tuttavia, i modelli senza supporto empirico offrono poco in termini di spiegazione o di conoscenza. In altre parole, la ricerca empirica dovrebbe essere l’occasione per mettere in discussione i modelli teorici e, se necessario, per svilupparli ulteriormente. Il nostro obiettivo con questo contributo è quello di fornire alla prassi di valutazione svizzera raccomandazioni supportate empiricamente e di essere preparati alle obiezioni teoriche. Ciò fornisce un ulteriore incentivo a ritornare alla teoria di questo fenomeno.
Leggi qui l’articolo completo di EXPERT FOCUS 12|2020 (in tedesco).