Effetti di una rinuncia ai crediti sul valore dell’azienda
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Una ristrutturazione del bilancio influisce anche sul valore delle azioni? Come spesso accade, dipende dal metodo di valutazione.
La gioia di un uomo è il dolore di un altro uomo?
Corona lascia il suo segno nei bilanci appena preparati e controllati. La subordinazione e la rinuncia al debito sono spesso le prime risposte e un prerequisito per una vera ristrutturazione. Per i debitori, la cancellazione del debito è una bella cosa: sono effettivamente sollevati dal debito, il loro patrimonio netto contabile aumenta. Ma che dire dell’altra parte, specialmente quando i creditori sono anche azionisti? È poco attraente, ma è chiaro che il credito deve essere cancellato lì. Se invece il valore della partecipazione accreditata aumentasse di conseguenza, si tratterebbe semplicemente di uno scambio di beni e di una “svalutazione che non incide sul reddito netto”. La questione è interessante anche nel caso di rinunce asimmetriche al debito, cioè quando solo i singoli azionisti rinunciano ai loro crediti. Questo porta a spostamenti di valore che devono essere presi in considerazione, per esempio, nel patto tra azionisti o a fini fiscali? Come spesso accade, dipende dal metodo di valutazione.
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