Costo del capitale Circolare 28
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Eppure si muovono…
Quasi oscurate dalle alte onde di Corona, sono successe cose notevoli nella valutazione fiscale dei titoli non quotati. Già con effetto per le valutazioni a partire dal 01.01.2021, l’amministrazione fiscale ha adeguato la metodologia di calcolo del costo del capitale.
Sovrapprezzo per illiquidità
Oltre a una nuova derivazione del tasso d’interesse privo di rischio e del premio di rischio, in futuro si terrà conto anche dell’illiquidità delle quote di azioni non quotate: “Per tenere conto dell’illiquidità, la somma delle due percentuali non arrotondate del tasso d’interesse privo di rischio e del premio di rischio sarà aumentata del 17,65%” (nota a margine 10). Ciò corrisponde a uno sconto del 10% sul valore totale delle unità, a condizione che il valore del reddito e il valore patrimoniale netto siano uguali prima dell’aggiunta del tasso di capitalizzazione.
Esempio
Reddito da capitalizzare 1.000, tasso di capitalizzazione (vecchio) 7,00%, valore degli utili capitalizzati 14.286, valore patrimoniale netto supposto uguale (14.286), risulta un valore azionario di 14.286. Se ora si tiene conto dell’illiquidità con un aumento del 17. 65%, ne risulta un nuovo tasso di capitalizzazione dell’8,24% (7,00% x 1,1765), un nuovo valore degli utili capitalizzati di 12.136 e – a valore patrimoniale netto invariato – un valore dell’azione di 12.853 (ponderazione di 2/3 del valore degli utili capitalizzati e 1/3 del valore patrimoniale netto).
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