Valutazione di giovani aziende (start-up)
Non tutte le start-up diventano “unicorni”, molte rimangono PMI. Per questo motivo la valutazione delle giovani aziende è un problema anche nel settore fiduciario. Il valore di queste aziende inizialmente inconsistenti è letteralmente una questione di opinione. In questo articolo presentiamo innanzitutto le procedure possibili e usuali dal punto di vista degli investitori e dei proprietari. Infine, discutiamo le peculiarità di una valutazione oggettivante e ci imbattiamo in nuove e vecchie conoscenze, ovvero i “dati” e il valore patrimoniale netto.
Introduzione
Le giovani aziende o le start-up sono valutate per gli stessi motivi delle aziende consolidate, ad esempio quando gli investitori entrano a far parte del gruppo, quando i proprietari lasciano o quando i dipendenti entrano in azienda. E purtroppo anche i fondatori di start-up devono confrontarsi con la realtà: Il valore dell’azienda gioca un ruolo importante in caso di morte, divorzio e controversie tra azionisti.
A differenza delle aziende consolidate, le giovani imprese non hanno passato, poca sostanza e un futuro del tutto incerto. Tuttavia, il motivo e lo scopo della valutazione determinano anche il concetto di valutazione e, in ultima analisi, il metodo di valutazione. Pertanto, quando si parla (o si scrive) di valutazione di giovani aziende, il punto di partenza deve essere un compito di valutazione specifico.
Per questo motivo, nelle nostre spiegazioni ipotizziamo tre situazioni diverse e adottiamo prospettive diverse, in ognuna delle quali è necessaria la consulenza (o la valutazione) del fiduciario.
In primo luogo, esaminiamo la situazione dei fondatori, che hanno bisogno di un valore aziendale affidabile per negoziare l’ingresso degli investitori. Poi cambiamo ruolo ed esaminiamo come viene valutata la stessa azienda dagli occhi degli investitori. Entrambe le prospettive portano a valori aziendali soggettivi, cioè a valori che tengono conto delle preferenze individuali dei soggetti valutatori.
Questi valori naturalmente distorti non sono adatti alla risoluzione dei conflitti. È necessaria una valutazione oggettiva. A questo proposito, avanziamo una proposta, utilizzando l’esempio di una clausola di compensazione in un accordo tra azionisti.
Il nostro obiettivo non è quello di presentare e riconoscere l’intero universo dei metodi di valutazione per le giovani imprese. Il nostro obiettivo è presentare tre possibili metodi in modo pratico.
Leggi l’articolo completo di TREX Der Treuhandexperte 3/2024 (in tedesco) qui.